Emotività e comunicazione: la paura di sbagliare

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Le persone introverse e ipersensibili convivono quotidianamente con la paura di sbagliare. Qualunque situazione nuova, sconosciuta, imprevista, è per loro una fonte d’incertezza e, quindi, di stress emotivo.

Comunicare può diventare difficile, soprattutto se l’interlocutore più vivace non rispetta la loro personalità e i tempi di risposta. Chi è introverso vuole pensare prima di parlare e detesta improvvisare un discorso.

Quando questa caratteristica interessa bambini e ragazzi, si può intervenire già in ambito scolastico, per evitare che i compagni più estroversi tolgano spazio e che gli insegnanti interpretino il silenzio dei più timidi come scarsa preparazione, o come una generale incapacità a relazionarsi con gli altri.

Esprimere a voce alta le proprie idee aiuta tantissimo. Gli studenti possono esercitarsi a casa, davanti allo specchio, concentrando l’attenzione su un paio di concetti chiave da argomentare in classe, sforzandosi di alzare la mano per prendere la parola. Ritengo che l’ipersensibilità sia una qualità, ma può diventare un limite se non si è capaci di gestirla. E lo so per esperienza.

Trasforma la paura di sbagliare in forte motivazione

Gli ipersensibili hanno un’emotività eccessiva. Tutto è amplificato, sia le sensazioni positive, sia le sensazioni negative, e lo stesso evento può scatenare emozioni diverse in base alla persona.

Per esempio, viaggiare in aereo può essere un’esperienza piacevole per alcuni e spaventosa per altri. Idem se si tratta di parlare in pubblico o presentare i risultati di una ricerca durante una riunione.
L’adrenalina crea una tensione positiva costruttiva, ma non deve superare una certa soglia.

Il rischio, infatti, è quello di “andare nel pallone”, perdere lucidità. La paura di sbagliare, a questo punto, diventa un boomerang e pregiudica la buona riuscita di qualsiasi prova: un esame, un colloquio, una gara, la promozione di un progetto. Pensieri ricorrenti? “Non ce la farò mai”, “Non sono abbastanza preparato/a”, “Non posso sbagliare”, “Chissà che figura farò”, “Gli altri saranno più bravi di me” ecc.

L’unico modo per evitare situazioni di auto-sabotaggio, mantenendo una buona autostima, è cercare di trasformare la paura in energia. Il timore di fallire, di essere giudicati negativamente, di prendere una decisione sbagliata, creano un blocco e frenano l’azione. In pratica si rimane fermi, per evitare di uscire dalla cosiddetta comfort zone. Si rinuncia a sperimentare per “panico da ignoto”.

È bene tenere a mente la nostra profonda motivazione, cosa ci spinge a volere una determinata cosa: fare chiarezza serve a non mollare, a non abbattersi.

Nel momento in cui stai pensando di arrenderti,
pensa alla ragione per cui hai resistito così a lungo. (cit.)

Comunicazione efficace: gestire le emozioni, imparare dagli errori

Permettersi di sbagliare aiuta a cambiare e migliorare non solo il proprio modo di comunicare, ma anche l’atteggiamento che si adotta quando si interagisce, in qualunque contesto. Ho lavorato parecchio su questo punto, perché la comunicazione perfetta non esiste e anche i professionisti del settore non sono esenti da errori (ne abbiamo parlato tempo fa, a proposito della funzione educativa della comunicazione).

Analizzo le mie azioni continuamente: perché ho reagito così? Perché ho perso il filo? Ho imparato che quando l’emotività prende il sopravvento è importante saper sostare dentro le difficoltà e le paure, per studiarle, riconoscerle in futuro e attivare meccanismi di auto-controllo.

Tra l’altro, è anche una delle capacità del facilitatore di processi comunicativi, che deve aiutare i gruppi di lavoro a governare conflittualità e incertezze ponendo le giuste domande.

Guardare avanti, sperimentare

Creatività è inventare, sperimentare, crescere, assumersi dei rischi,
rompere le regole, fare errori e divertirsi
– cit. Mary Lou Cook

Se qualcosa è andato storto in passato non è detto che la storia si ripeta. Anzi.
È fondamentale combattere ogni pensiero distruttivo, fonte di comportamenti pessimisti e rinunciatari.

Per lo stesso principio, sarebbe meglio ridurre l’uso di espressioni tipo “Vero che ho ragione?”, “Sei d’accordo con me?”: chiedere spesso l’approvazione altrui trasmette poca sicurezza e impedisce una reale autonomia decisionale. Anche quando sbagli, fai tesoro dell’errore e vai avanti.

Prova a superare uno dei tuoi limiti. Un esempio pratico? Eccolo. L’emotività mi ha sempre suggerito di evitare convegni o altre esperienze che non fossero brevi talk per piccoli gruppi di persone. Nonostante ciò, ho voluto mettermi alla prova con qualcosa di nuovo, lontano dalla mia confortevole bolla.

Mi hanno contattata per partecipare a un programma radiofonico nazionale e ho accettato.
Ho dovuto decidere istantaneamente. Uniche informazioni: tema e durata del mio intervento (5-6 minuti).

La paura di sbagliare, tra spontaneità e improvvisazione

Lavoro nel settore della comunicazione da diversi anni, ho seguito laboratori di PNL, sono specializzata in gestione dei conflitti, quest’anno ho approfondito il tema del public speaking… eppure ho avuto paura di sbagliare. E credo che tra spontaneità e improvvisazione ci sia un confine sottilissimo.

Non avevo idea di quali sarebbero state le domande e, soprattutto, non pensavo avremmo commentato proprio un mio articolo. Non avevo una scaletta, un elenco di punti chiave, niente. Così, sono andata a braccio: per una pianificatrice emotiva ciò significa… tensione certa.

Da questa nuova esperienza ho capito che:

  • i tempi radiofonici non perdonano le incertezze (5 minuti sembrano un’eternità);
  • scrivere mi aiuta a mettere in ordine i pensieri e ad esprimermi senza ansia;
  • improvvisare va bene, ma non avere uno schema di riferimento ti rende insicuro;
  • quando manca il contatto visivo è tutto più difficile: devi modulare la voce, non hai altri supporti;
  • puoi conoscere tutte le tecniche comunicative che vuoi, ma le emozioni sono incontrollabili.

A mente fredda ho pensato che avrei potuto essere più incisiva, evitare alcuni “mmh”, gestire meglio il tono di voce. Tuttavia, sono contenta di aver provato. Solo mettendoti in discussione puoi migliorare.

Un esperto è uno che ha fatto tutti gli errori possibili nel suo campo.
– cit. Niels Bohr


⇒ Un articolo per approfondire: Essere ansiosi può avere un lato positivo? – di A. Testa, via Nuovo e Utile.