Comunicazione efficace e PNL

Comunicazione efficace? “Questione di feeling” potremmo dire, ricordando la celebre canzone cantata da Mina e Riccardo Cocciante nel lontano 1985. In effetti, in qualsiasi ambito della nostra vita quotidiana, comunicare con chiarezza è di fondamentale importanza per ottenere il risultato che ci interessa: attirare l’attenzione, concludere una vendita, risolvere una controversia, ecc.

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Comunicazione efficace e PNL

Dobbiamo tener presente che un messaggio è efficace quando la reazione generata è quella attesa. Potremmo utilizzare tutte le parole più ricercate di questo mondo, ma se l’interlocutore non risponderà come desideriamo, beh… forse avremo sbagliato qualcosa.

PNL e stili comunicativi 

La PNL, acronimo di Programmazione Neuro Linguistica, è un modello d’interpretazione delle potenzialità della natura umana, che consente di comprendere meglio se stessi e anche gli altri, fornendo elementi utili per interagire nel modo migliore, in base allo stile comunicativo di ciascuno. Si è affermata nel 1970, grazie agli studi condotti dal linguista John Grinder e dal matematico Richard Bandler.

Con il termine “Programmazione” si intende il processo di organizzazione che aiuta a conseguire risultati specifici; con il termine “Neuro” si evidenzia il fatto che ogni comportamento è il risultato di processi neurologici; con il termine “Linguistica” si comprende che ogni processo è organizzato tramite linguaggio e strumenti di comunicazione.

Perché, in genere, abbiamo opinioni completamente diverse rispetto al nostro interlocutore? Facile: ciascuno di noi costruisce la sua realtà in base al vissuto individuale, alle esperienze soggettive. Ovviamente, ognuna sarà differente dall’altra. Per questo è sempre bene ascoltare e scambiare punti di vista, per avere una visione più completa, più oggettiva possibile.

Quando pensiamo ed elaboriamo informazioni, seguendo il modello ideato dalla PNL, utilizziamo uno di questi 3 sistemi di rappresentazione della realtà:

  • visivo (vista)
  • uditivo (udito)
  • cinestesico (tatto, olfatto, gusto).

Ogni persona ne utilizza uno in particolare, con caratteristiche differenti in base al tipo di comunicazione avviata:

  • verbale (linguaggio)
  • paraverbale (tono, volume e ritmo della voce)
  • non verbale (mimica facciale, gesti, posture).

Un tipo visivo utilizza, nella comunicazione verbale, espressioni tipo: mostrare, chiarire, mettere a fuoco. Parla velocemente, con un tono di voce alto. Cammina dritto, spesso con collo e spalle in tensione. Memorizza le immagini e come avvengono le cose. È ordinato e metodico.

Un tipo uditivo utilizza spesso queste parole: ascoltare, fare attenzione, parola per parola, per così dire. Muove gli occhi lateralmente, ha una voce chiara ed espressiva, preferisce memorizzare ciò che sente piuttosto che ciò che vede. Ha una camminata ritmica.

Il tipo cinestesico si contraddistingue per espressioni tipo: non ti seguo, tenere in sospeso, sfuggire di mente, rimuginare. Ha un tono di voce basso e parla lentamente. La stessa tranquillità caratterizza i suoi movimenti e anche l’abbigliamento: preferisce la comodità all’eleganza.

Comunicazione efficace: come creare il “feeling”

La PNL trova oggi applicazione nei contesti più svariati (istruzione, leadership, coaching…) e può essere utile, ad esempio, a tutti coloro che hanno bisogno di migliorare la propria autostima, motivare qualcuno, parlare in pubblico.

Per instaurare un dialogo costruttivo, dobbiamo essere in grado di sintonizzarci sulle stesse frequenze di chi abbiamo di fronte, cercando di capire quali siano i filtri utilizzati nella comunicazione. Quando c’è reciproca comprensione e fiducia, le affinità saranno evidenti e l’interazione spontanea. Raggiungere questo risultato non è difficile, ma è necessario entrare nel mondo dell’altro, con la volontà di conoscere e capire i suoi parametri di valutazione, ascoltando, osservando e “imitando”.

Un buon comunicatore riesce a modulare ritmo e tono della voce in base alle caratteristiche dell’interlocutore, delineando una “zona comfort”, senza che l’altro ne sia pienamente consapevole. Stesso discorso per la gestualità. Esistono tanti segnali che possono offrire una descrizione sommaria della persona con cui stiamo parlando. Chi incrocia le braccia, in genere, denota chiusura, chi sistema i capelli cerca di dare una buona impressione, chi fa roteare una penna rende evidente uno stato di tensione.

Pensandoci, questi particolari sono molto utilizzati dai selezionatori durante i colloqui di lavoro. Creare un buon feeling, infatti, è indispensabile in diversi casi, per costruire ottime relazioni professionali, mantenere sereni rapporti di vicinato, conquistare nuovi clienti (e fidelizzare chi ha già scelto i nostri servizi), preservare l’armonia familiare e con gli amici.

Il tema è molto affascinante e anche complesso da affrontare! Ho seguito un laboratorio sui fondamenti della PNL qualche anno fa e ho sempre pensato che trasferire informazioni in modo chiaro, diretto ed “empatico” fosse necessario per chiunque (me compresa). Questo discorso sarà la base di partenza per il mio prossimo post… Stay tuned 🙂