Facilitare la comunicazione nelle organizzazioni non profit

Facilitare la comunicazione è stata da sempre una della mie priorità. Accanto al ruolo di copywriter, infatti, affianco quello di consulente, progettista e formatrice per le organizzazioni non profit.

Raccontare il sociale lavorando a compartimenti stagni è impossibile, sono necessarie competenze trasversali. Un’abilità che ho sviluppato nel tempo, ad esempio, riguarda la facilitazione di processi partecipativi, basata sull’ascolto attivo, il confronto creativo, la progettazione orientata agli obiettivi.

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Comunicazione interna e sviluppo organizzativo

Per migliorare la comunicazione, pianificare strategie utili e risolvere problemi, è essenziale imparare a ragionare in modo diverso, uscire fuori dai soliti schemi, esplorare nuove opportunità.

Il consulente/facilitatore traccia un profilo analitico dell’ONP per supportarla nella ricerca dei punti di forza e di debolezza, comprese le frequenti difficoltà comunicative generate da conflitti interni. Facilitare significa assumere, quindi, un prezioso ruolo di guida e coordinamento, suggerire metodi adatti a semplificare l’interazione e, in generale, il lavoro di gruppo (incoraggiando soprattutto i più schivi a esprimersi, condividere opinioni ed eventuali perplessità non riferite).

Anche le organizzazioni non profit più strutturate hanno bisogno di mettere a punto strategie condivise. Spesso si hanno idee confuse sui programmi, non si ha ben chiara la mission… e ciò si riflette sulla comunicazione esterna, in particolare nelle azioni di sensibilizzazione rivolte a potenziali finanziatori. Dirigenti, staff e volontari dovrebbero collaborare attivamente e con consapevolezza.

Invece, assisto spesso a situazioni di totale spaesamento: ogni componente dell’ONP svolge mansioni diverse allo stesso tempo, senza una linea di confine tra i ruoli. Il risultato è disastroso, perché il l’intero team non sa “chi fa cosa” e, peggio, non è in grado di comunicarlo ai propri donatori (persone, imprese, fondazioni). Redigere il Documento Buona Causa, a tal proposito, aiuterebbe.

Promuovere la cultura della partecipazione

Decidere insieme è difficile, ma possibile. Mi sento di promuovere la cultura della partecipazione soprattutto online. Non mi riferisco alle conversazioni sui social network (per cui dovrei scrivere un altro post), ma alla capacità di organizzare il lavoro e gestire riunioni a distanza, alleggerire i flussi operativi, strutturare processi creativi da un luogo all’altro, senza perdere di vista la cura delle relazioni. È possibile, come scritto in precedenza, perché l’ho sperimentato personalmente.

Ho verificato vantaggi e svantaggi, ho studiato diversi approcci inclusivi e ho capito quali possono funzionare e quali no, specie in determinate circostanze. Ecco perché il mio focus professionale per il 2017 sarà la creazione di opportunità grazie alle tecniche di progettazione partecipata.

Nuovi percorsi dedicati alle ONP e non solo. L’argomento ti interessa e vuoi rimanere aggiornato/a? Continua a seguirmi qui sul blog, su Twitter e sulla pagina Facebook CreativaSolidale.